scoperta, nuda e semi
addormentata, almeno cosi si faceva apparire. Con la testa reclina sul cuscino
e una gamba leggermente piegata che causava una bella messa in mostra della
fica liscia come una bimbetta. La vide e pensò di punirla per quella posizione
provocatoria. Intenzionale o casuale. Doveva essere punita.
E poi aveva già il cazzo
duro.
Era uscito appena dalla
doccia, il letto assorbì la caduta ma poco dopo le stava addosso facendosi
largo con le gambe. Non gli importava se fosse sveglia. Guidò la verga
durissima con una mano aprendole le labbra e appoggiò appena la cappella in
linea. Lei fece finta di sorprendersi. Di colpo la infilzò e lei trasalì a
quella invasione senza riguardi. Ma lui sapeva benissimo che la mattina la fica
era sempre bagnata, umida e caldissima. Il calore gli avvolse il cazzo e per un
momento ne assaporò l'abbraccio. Poi si ricordò che doveva punirla.
Si tirò indietro e lasciò
andare un affondo selvaggio, spaventoso. Il letto si scosse. I fianchi di lei affondarono
nel materasso, sembrava che li volesse inghiottire entrambi. Si tirò indietro
di nuovo e andava per un'altro colpo, ma questa volta ebbe la sorpresa. Lei lo
aveva seguito inarcando le reni e si incontrarono a mezz'aria con una schiocco
tremendo. Non avrebbe accettato passivamente quell'assalto e poi, francamente,
l'invasione le piaceva e voleva farglielo sapere. Continuarono come forsennati
in silenzio. Ansimanti come due lottatori in cerca di una sottomissione. Non ce
ne fu.
Madidi di sudore,
accaldati e aggrappati per non perdere la presa e la copula. Anche quando lui
cercò di rallentare, lei da sotto continuò a colpirlo con la su fica,
selvaggiamente, fino a che raggiunse l'orgasmo. Lui venne subito dopo, istigato
dalla convulsione che quella fica pazza gli stava imprimendo che sembrava lo
volesse strangolare.
Lei continuò a mungerlo
con piccole contrazioni e colpetti fino a che ebbe vuotato tutto lo sperma. La
sensazione del liquido le fece quasi perdere i sensi. Una ondata le invase le
carni ed ebbe un improvviso buio mentale. Sentì che ritraeva l'ariete
grondante, lucido come nuovo e ben curato e fu contenta della propria opera. Si
tenne ferma mentre la fica assaporava la presenza dello sperma che aveva appena
cavato.
il linguaggio del corpo concilia il sonno
RispondiEliminaun sonno meritato :-)
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