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giovedì 21 giugno 2012

Se ci vedessimo stasera?



"Se ci vedessimo stasera?" mi disse fissandomi negli occhi, accompagnando la sua domanda con un sorriso perfetto e denti bianchissimi.
Non riuscivo a non distrarmi ogni volta che i suoi occhi, al tempo stesso interrogativi ed imperscrutabili, fissavano i miei.
Non avevo mai visto, prima di allora, occhi così: occhi ambrati, tempestati di macchioline, maculati come il manto di un leopardo. Semplicemente bellissimi, ammalianti e dorati come un quadro di Klimt.
"Sai che non posso" risposi con il tono malizioso di chi ben sa che non ci vorrà molto a tramutare la poco convincente ritrosia in un convinto "si". "Ho troppe pratiche da finire, non so neanche a che ora riuscirò a lasciare l'ufficio".
Non mi lasciò neanche il tempo di finire la frase, che le sue mani avevano già sollevato la mia gonna e le sue dita premevano con forza sul microscopico lembo del perizoma, spostandolo.
Socchiusi la bocca, in un respiro strozzato, e le sue dita erano dentro, completamente bagnate della mia eccitazione immediata.
Fissandomi negli occhi inizio iniziò a masturbarmi lentamente; le sue dita con un movimento flemmatico entravano ed uscivano dal mio fiore e i suoi occhi mi fissavano con l'espressione di un guerriero che sa di aver vinto la sua battaglia. Con la voce suadente riprese " Sei sicura? Io dico che dovremmo vederci stasera, ho già voglia di succhiarti, sei proprio sicura che non puoi?".
Eccoci alle solite: sono muta, con il respiro corto, la bocca socchiusa e la sua a sfiorarmi, a respirare nella mia. Ecco arrivare come un fiume in tempesta la voglia di mangiarlo, di tirare fuori la lingua senza contegno e aggrovigliarla alla sua, sentire il suo sapore.
Senza allontanarmi da lui, inerme, senza essere in grado di proferire parola, posai la mia mano sui  pantaloni, certa della sua erezione. Era durissimo, ed enorme, infatti.
Mi venne all'improvviso una voglia irrefrenabile di prenderglielo in bocca, accidenti e me, ma in ufficio è sempre molto pericoloso.
Senza rendermi conto di quel che stessi facendo, mi ritrovai in ginocchio, con la faccia sui suoi pantaloni e le mani,entrambe, premevano vogliose e bramanti sul suo membro.
Seguivo l'asta in giù e in su e lo sentivo diventare sempre più duro e gonfio. Avvicinai la mia bocca all'altezza della cappella e la presi in bocca così, chiusa nel pantalone.
La sua testa si chinò all'indietro accompagnata da un sonoro sospiro. Mi prese la testa con le mani e la spinse con forza su ciò che tanto stavo desiderando.
"Prendimelo in bocca " sussurrò implorante, abbassando la cerniera.
Aprii la bocca e chinai la testa di lato. Lo presi in bocca così, ancora dentro i boxer shorts e l'effetto era molto più gradevole rispetto al pantalone. Su e giù, cominciai il mio movimento. Avevo l'asta in bocca.
Il mio amante impaziente continuava a premere il mio viso sul suo membro.
"Prendilo in bocca, prendilo, succhiami".
Lo ignoravo e continuavo a prenderglielo così, senza spostargli i boxer, ma pur sempre in bocca.
Sentivo la sua voglia: premeva il mio viso su di lui e accompagnava ogni mio movimento spingendo le natiche verso di me, come stesse avendo un rapporto sessuale.
Avevo le mani sulle sue natiche, sode. Spostai i boxer e iniziai ad accarezzargliele, spingendo i suoi glutei verso di me e continuando a succhiarglielo da sopra al boxer.
Sentivo la sua voglia aumentare sempre più, sentivo l'eccitazione, il suo respiro accelerato. Vidi la punta della cappella uscire dai boxer, impaziente. Iniziai a leccare avidamente quell' unico lembo di pelle a me offerto e con le dita mi avvicinavo al suo buchino.
Così, premendo sull'ano, senza entrare e sbaciucchiando quel pezzetto di cappella  a me offerto, presi la mia decisione e accolsi nella mia bocca un pezzo in più, scostandogli definitivamente il boxer per poterlo assaggiare meglio.
Ora era il suo di respiro ad essere come strozzato.
Lo presi in bocca e incominciai la mia danza. Con le mani accompagnava la mia testa, seguendo il ritmo, lento, che accompagnava ogni mia profonda spinta.
"Prendilo tutto" sussurrava, "Prendilo tutto, prendilo in gola".
E' quello che desideravo con tutta me stessa.
Alternavo le spinte profonde e vogliose a vari baci e risucchi sulla cappella gonfia e lucida. Era tutto bagnato, di umori suoi e saliva mia.
Inizio a spingermi con forza, aumentando il ritmo. " Vuoi bere?Dimmelo, dimmi che vuoi bere, fammi sentire, fammi sentire come lo vuoi".
Continuavo a prenderlo in bocca molto rumorosamente, adoro il rumore del risucchio e faccio in modo che sia sempre molto sonoro. Che magia il suono di questa orchestra di piacere.
"Mmmm" annui, aumentando il ritmo e senza toglierlo dalla bocca.
"Bevi tutto, dai, fammi sentire come ti piace, non perdere neanche una goccia, bevi tutto, dai, fammi impazzire..."
Ecco arrivare quell'attimo che precede l'eiaculazione, quando è durissimo e senti un leggero movimento, come una vibrazione che parte dalla base e arriva fino alla punta.

Sono pronta ed eccitata per succhiare tutto avidamente.
Adoro succhiarlo così e guardare il suo addome contrarsi.

Spingendo forte sulle sue natiche, per meglio accogliere tutto il suo membro nella mia bocca, tra sospiri rumorosi ed esortazioni a non fermarmi, succhiai avidamente ogni goccia, con una tale foga da far finire tutto il suo sperma direttamente nella mia gola.

Mi strinse forte la testa, come abbracciandola, premendola sulla sua pancia, dolcemente e respirando profondamente. Esausto.

Se la Fata, senza preavviso, si trovasse le mani del suo uomo-bambino fra le cosce a masturbarla con forza mentre le fissa negli occhi, non può resistere. Dovrà bere e saziarsi.

Di Lafatadorata

3 commenti:

  1. Belle parole...
    Veramente il tuo blog è meraviglioso.
    Ringrazio tanto la tua visita ed io aspetto un´altra volta.
    Io voglio reppublicare le tue immagini sul mio blog.. mi piacerebbe

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  2. Risposte
    1. Grazie, fai pure, le foto sono in internet. Anche a me piacciono le tue foto. :-)

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