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venerdì 7 settembre 2012

Party, party


La ragazzina aveva 16 anni da poco. Appena legale per il posto in cui mi trovavo. Avevamo cominciato a ballare insieme in una di quelle feste caotiche dove ci si conosce appena ma tutti vogliono divertirsi. Lei era tutta sviluppata, in tutti i sensi. Mi si strinse addosso con tutta l’intenzione di provocarmi e l’effetto non si fece attendere. Una erezione di pietra la spingeva fra le gambe e l’inguine. Mi mise due braccia intorno al collo per assicurarsi la presa e allo stesso tempo cominciò a sfregarsi ondeggiando contro il mio cazzo. La manovrai contro un muro della stanza poco illuminata  e cominciai a baciarla dolcemente sulla bocca mentre il mio cazzo la teneva incollata al muro. Aveva una lingua esperta, avida, sapiente, esploratrice e delle labbra carnose e morbide e bagnatissime. Si divincolò con la testa e mi baciava il collo prima e poi avendo leccato per bene sotto l’orecchio destro comincio a baciare con più insistenza e a succhiare. Dimenticai tutto e mi abbandonai a quel solletico e a quella lingua che mi dava un piacere sconosciuto e inaspettato. Aprì un porta poco distante e ci infilammo in una stanza buia. Chiusi la porta, ce la spinsi contro e mi misi ad armeggiare con il suo inguine fradicio sotto una minigonna cortissima, scostai le mutande e carezzai un pelo delicato che nascondeva delle labbra gonfie e caldissime. Persi la ragione, abbassai la cerniera dei pantaloni e misi a nudo un cazzo più famelico di un lupo in inverno. Lo puntai fra le labbra bagnandolo coi suoi umori e lei si offrì spingendo il suo inguine in avanti e sollevando una gamba. Le scivolai dentro mentre emetteva un rantolo animale. Sostenendole la gamba alzata la scopai selvaggiamente come un coniglio. Non avevo tempo per preliminari e non c’era tempo per le delicatezze. La inondai di sborra come non mi era mai capitato mentre lei si teneva aggrappata per non perdersi nulla della mia foia. Uscimmo dalla stanza buia e sgusciammo fuori senza salutare, tanto erano tutti affaccendati. Me la portai a casa per finirla. Ma non so chi fu finito. La ragazzina era una indemoniata e volle scopare e giocare “quasi” tutta la notte. Passò da un orgasmo all’altro senza smettere. O così sembrò. Una donna fortunata, pensai. Questa la vita se la godrà davvero ed ha cominciato così presto! Le mie palle gridavano vendetta. Il giorno dopo scoprì che quella “leccata” sul collo mi aveva provocato una ecchimosi. Volontaria da parte sua per lasciarmi un ricordo. Love bite! Però io sono sicuro che anche lei la fichetta ce l’aveva rossa il giorno dopo, ma non se ne lamentò mai.

This chick was just about sixteen. Just legal where we were. We had stated dancing in one of those house parties where people barely know each other and everyone is out to enjoy themselves. She was fully developed in all senses. She clad on me like a limpet with all intention of getting some reaction. She soon got it. A cock like steel pushing between her legs and fanny. Stuck two hands round my neck to maintain hold and pushed her own groin against my erection. What a little bitch, I thought while she continued to grind her legs around my swollen dick. Gently I manoeuvred her to the edge of the sparsely lit room against a wall and started kissing gently and keeping her pinned against the wall. Her tongue was luscious, avid, expert, lips swollen, wet, sweet. Moved her head to my neck, under my ear. Licked there for a while like a puppy and then stated kissing. I abandoned myself to that unknown and lovely tickle. That lasted a while. Then with a few steps I moved to a door that opened into a dark room. Shut it and pinned her against it and started fumbling with knickers under a rara miniskirt. She was very wet.  Found my way round her front rubbing some very fine, delicate and sopping hair.  I lost control. I unzipped my delirious cock end, rubbed it between her flooded lips while she was offering her hungry groin to me. Lifted one leg and slid into her to the end with a rant from her throat. Holding one of her legs I fucked her savagely like rabbit. I had no time for preliminaries or niceties. I flooded her with spunk like had never done with anyone. She held me tight for a while not to miss anything from my attack. We left the room and slipped out of the party without greeting anyone. Everybody was engrossed in something or other. I took her home to finish her off. But I am not sure who finished whom. The chick was possessed and wanted to fuck and play all night long. Or so it seemed. What a  lucky woman, I thought. She’ll enjoy her life for sure and still so young!. My balls were screaming in pain. The day after I found out that the licking had given me a bruise. Love bite! Done on purpose, to leave a mark. However I am sure that her young sweet pussy was red and throbbing the day after, though she never mentioned it.

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