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lunedì 10 ottobre 2011

Pausa

La mia “maestra” mi chiese: ti fanno male i reni? Io meravigliato ci pensai su. Si, è vero, mi facevamo male i reni ma l'anticipazione e l'adrenalina tenevano tutto a bada. "Si" le risposi e lei, sorridendo, col sorriso compiaciuto: "allora significa che vuoi scopare". Accidenti, ma come lo sapeva? Io non me ne ero mai accorto. Si adagiò e mi prese. Era, come sempre, bagnatissima. Io, imbranato, la lasciavo fare. Lei mirò subito ad un primo orgasmo quieto e ansimante. Solo le piccole convulsioni mi dicevano che stava venendo e la copiosità dei suoi umori. Si mosse poco dopo e mi pregò di finirla. Mi mossi in modo rapido, lo stimolo era scemato con tutta quella panna ma continuai. Venni dentro di lei e mi schiantai senza ritegno in un fremito sconvolgente. Giacemmo per un poco ma il desiderio ritornò, lei sorrideva. Mi prese in mano e mi tirò nuovamente su di se. Solo missionaria, solo così voleva. Sei giovane, sussurrò, mentre si apriva ancora. Riusciva a tirare le gambe completamente indietro, una vera contorsionista. Affondai perduto in quella offerta, lei voleva condurre il gioco. La lasciai fare al suo ritmo. Non avevo nessuna resistenza, perduto nel suo mare. Gemette piano ancora fino ad un rilassamento completo. Poi presi il mio piacere piano, come lei mi aveva insegnato a fare. Ci rivestimmo e uscimmo. Tornai in ufficio con le gote rosse. Una signora di mezza età mi diede uno sguardo schifato d'invidia. Si vedeva? Tornai a concentrarmi sul mio lavoro.

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